Data di uscita: 19 marzo 2015
Genere: Comico
Regia: Francesco Mandelli, Fabrizio
Biggio
Attori: Fabrizio Biggio, Francesco
Mandelli, Martino Ferro, Marco Foschi, Paolo Pierbon, Gian Marco Tognazzi,
Daniela Virgilio, Giordano De Plano, Walter Leonardi, Marco Ripoldi,
Massimiliano Loizzi
Durata: 95 min
La storia è semplicemente geniale: il film
comincia con la parodia di Minosse che deve suddividere i dannati nei vari
gironi dell’inferno. Di fronte a lui, però, non si presentano i soliti
peccatori ma nuove figure mai sentite prima e di cui lui non conosce
l’esistenza: hacker, stolker, etc. Per questo motivo Lucifero, figura molto
ponderata (a differenza di come ci è sempre stato descritto) si incontra con
Dio (alcolizzato e tabagista) per poter discutere del problema. Dio a tal
proposito induce un’assemblea di santi per poter trovare una soluzione. Dopo
varie proposte Sant’Ambrogio ha un’idea: mandare Dante sulla terra per poter
catalogare i nuovi peccati e creare, così, i nuovi gironi dell’inferno.
Tutti apprezzano l’idea tranne lo stesso Dante che
viene drogato per poter essere mandato sulla Terra. Quando il poeta riapre gli
occhi si ritrova “in una selva oscura” (più precisamente in un giardino di
Milano) e la prima cosa che fa è quella di cercare il suo vate, la sua guida:
Virgilio. Ironicamente il nome della sua luce lo trova su un citofono: a
scendere però non è Virgilio in persona ma un giovane mediocre con una vita
piatta e normale formata da un lavoro onesto (commesso in un grande
supermercato), la sua fidanzata (che vive costantemente nella movida milanese)
e sua madre che gli lava ancora i vestiti e lo invita perennemente a cena.
Dante comincerà così il suo cammino dentro una
“pandina” tutta sfasciata per poter rivisitare, con nuovi gironi, la sua opera.
Una pellicola piena di ironia e di figure sociali
che rispecchiano nel migliore dei modi la comunità: si passa dal drogato di
Smartphone, a quello che sorpassa la fila al supermercato, alla gente che, alle
otto del mattino, si “ammazza” per poter bere un cappuccino al bar.
Gli attori e le comparse sono sempre le stesse
come negli altri due film usciti negli anni precedenti (I soliti idioti e I 2 soliti
idioti). Le loro interpretazioni, però, si immedesimano perfettamente nei personaggi
e grazie alle loro battute ci fanno passare 95 minuti di risate (anche se
alcune volte ci sono dei momenti di buco che avrebbero potuto evitare).
Sempre su una linea comica però si celano anche
alcune verità molto serie, tematiche che hanno fatto e fanno parte del mondo di
tutti i giorni, come ad esempio l’abuso di potere da parte delle forze
dell’ordine.
Nel complesso il film è carino anche se l’idea è
molto più brillante del girato. La colonna sonora che accompagna il film è la
stessa canzone che i due hanno portato a Sanremo nel febbraio 2015, spiritosa e
adatta al contesto.
Biggio e Mandelli parlano del film: è nato come seguito ideale del percorso
intrapreso con la serie “I soliti idioti”. Dopo aver raccontato i tic, i
difetti e le nevrosi degli italiani volevamo andare oltre e considerare quei
tic e quelle nevrosi come veri e propri peccati capitali.
Voto: 7